Non autosufficienzaDAL SITO SPI CGIL NAZIONALE L’accezione di non autosufficienza può essere più o meno estesa. Per valutare l'entità delle persone che compongono la popolazione dei non autosufficienti, si rende necessaria la determinazione di metodologie complesse contenenti sia aspetti di tipo soggettivo, capaci quindi di non perdere di vista la singolarità della presenza di disabilità in una persona, sia aspetti di tipo oggettivo, capaci di garantire rigorosità e omogeneità di decisione. La disabilità assume forme diverse a seconda del tipo di attività compromessa e di gravità, questo implica la necessità di valutare il bisogno di assistenza caso per caso. Ad oggi, nel nostro Paese non esistono dati di natura amministrativa che permettano la determinazione dell’intero contingente di persone non autosufficienti. L'indennità d’accompagnamento, costituisce un buon indicatore prossimo al numero dei non autosufficienti gravi. Accanto alle politiche nazionali e alle risorse specifiche relative alle attività di cura (Long Term Care), le Regioni hanno previsto alcuni interventi in materia, introducendo contributi per la non autosufficienza in diverse forme:
Per colmare l’’assenza nel nostro Paese di una legge di riferimento, il Sindacati dei pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil, hanno presentato al Parlamento nel gennaio 2006 una proposta di legge di iniziativa popolare sulla non autosufficienza Gli aspetti più importanti della proposta sono:
E' prevista l'istituzione del Piano nazionale per la non autosufficienza per garantire la specificità e i requisiti delle prestazioni sociali, le priorità di intervento e le modalità di attuazione secondo quanto previsto dalla proposta di legge.
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