Non autosufficienza

DAL SITO SPI CGIL NAZIONALE

L’accezione di non autosufficienza può essere più o meno estesa. Per valutare l'entità delle persone che compongono la popolazione dei non autosufficienti, si rende necessaria la determinazione di metodologie complesse contenenti sia aspetti di tipo soggettivo, capaci quindi di non perdere di vista la singolarità della presenza di disabilità in una persona, sia aspetti di tipo oggettivo, capaci di garantire rigorosità e omogeneità di decisione.

La disabilità assume forme diverse a seconda del tipo di attività compromessa e di gravità, questo implica la necessità di valutare il bisogno di assistenza caso per caso.
La persona non autosufficiente, di norma, è quella che richiede un intervento assistenziale permanente e continuativo, sia nella sfera di vita individuale che di relazione. In base a tale criterio, la persona non autosufficiente è quella che ha bisogno di aiuto, anche in parte, per svolgere attività essenziali (alzarsi da un letto o da una sedia, lavarsi, vestirsi, ecc……).

Ad oggi, nel nostro Paese non esistono dati di natura amministrativa che permettano la determinazione dell’intero contingente di persone non autosufficienti. L'indennità d’accompagnamento, costituisce un buon indicatore prossimo al numero dei non autosufficienti gravi.

Accanto alle politiche nazionali e alle risorse specifiche relative alle attività di cura (Long Term Care), le Regioni hanno previsto alcuni interventi in materia, introducendo contributi per la non autosufficienza in diverse forme:

  • istituzione del Fondo Regionale per la non autosufficienza
  • contributi economici alle famiglie che gestiscono anziani non autosufficienti;
  • voucher sociosanitari;
  • servizi domiciliari, residenziali e semiresidenziali.

Per colmare l’’assenza nel nostro Paese di una legge di riferimento, il Sindacati dei pensionati Spi Cgil Fnp Cisl Uilp Uil, hanno presentato al Parlamento nel gennaio 2006 una proposta di legge di iniziativa popolare sulla non autosufficienza

Gli aspetti più importanti della proposta sono:

  • promuovere e incrementare il sistema di prevenzione, contrasto e riabilitazione degli stati di non autosufficienza;
  • definire il grado di non autosufficienza secondo le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS);
  • garantire e favorire la permanenza delle persone non autosufficienti nel proprio domicilio;
  • sostenere la famiglia nell'attività di cura e di assistenza;
  • prevedere la realizzazione di piani individualizzati di assistenza e percorsi assistenziali definiti a favore delle persone non autosufficienti;
  • prevedere prestazioni adeguate a garantire il benessere alla persona e alla sua famiglia:
    • assistenza tutelare alla persona a carattere domiciliare;
    • aiuto domestico familiare;
    • assistenza economica;
    • adeguamenti e miglioramento delle condizioni abitative;
    • sostenere i costi per le forme di istituzionalizzazione.

E' prevista l'istituzione del Piano nazionale per la non autosufficienza per garantire la specificità e i requisiti delle prestazioni sociali, le priorità di intervento e le modalità di attuazione secondo quanto previsto dalla proposta di legge.

 

- Leggi e normative di riferimento (.pdf)

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