ecco come la stampa laocale ha commentato l'incontro pubblico gestito dallo spi cgil sul tema delle carenze della cardiologia all'ospedale elbano
Elba: patologie cardiache, si può fare di più
Da quinews elba
Un ecocardiografo sarebbe molto utile all'ospedale di Portoferraio
Al convegno SPI Cgil presentate dall'Asl statistiche e strategie sanitarie in atto. Si riparla della possibilità di una base elisoccorso sull'isola
PORTOFERRAIO — Si può fare di più per le patologie cardiache all'Isola d'Elba. Questo l'esito dell'incontro pubblico che si è tenuto presso la sala della provincia di viale Manzoni a Portoferraio venerdì 11 maggio. A promuovere l'evento è stato il sindacato dei pensionati Cgil isolano (Spi) , grazie alla appassonata iniziativa del dottor Mario Mellini, cavese, ora in pensione ma a suo tempo primario di cardiologia all'ospedale Santa Corona di Pietra Ligure, che si impegna da mesi per sollecitare i sindaci e tutti gli enti dell'isola, a garantire questo servizio sanitario ospedaliero potenziato, visto chel'infarto e in generale le malattie cardiocircolatorie, sono le prime cause di morte in Italia, mentre nel nosocomio elbano attualmente è presente un solo cardiologo e non esiste una unità di terapia intensiva (rianimazione).
Fra i presenti anche il sindaco di Portoferraio Mario Ferrari che nel suo saluto ha ricordato il lavoro in atto sulla formazione del nuovo piano sanitario per l'isola d'Elba e la necessità di inquadrare le problematiche sanitarie insulari con deroghe alle regole generali adottate dalle aziende sanitarie, pur apprezzando quello che fa il personale medico e paramedico dell'ospedale in queste condizioni assolutamente disagiate.
Sono poi intervenuti il dottor Gianni Donigaglia, responsabile di Zona Distretto Isola d’Elba- USL Toscana Nordovest e presidente dell'Associazione nazionale sanitaria delle piccole isole e la dottoressa Lara Frediani dirigente medico presso la Unità Operativa Complessa Emodinamica a valenza aziendale del Presidio Ospedaliero di Livorno. , che hanno illustrato le statistiche riguardanti le patologie cardiache sul nostro territorio e le strategie dell'azienda negli interventi che le riguardano.
Dagli interventi è stato evidenziato che quello che è previsto nel nuovo piano sanitario, già fra l'altro in attuazione a livello di cronoprogramma, potrebbe rappresentare la soluzione ideale per la gestione della cardiologia all'Elba.
In particolare, la possibilità di avere una base di elisoccorso sull'isola potrebbe infatti essere determinante per accorciare i tempi di intervento necessari per ottimizzare la cura di queste patologie. La prossima
assunzione di un nuovo cardiologo, anche se solo a venti ore settimanali e l'impiego a tempo pieno del cardiologo già presente nella struttura, con queste nuove condizioni, potrebbe quindi permettere al reparto di cardiologia dell'ospedale di Portoferraio di fornire un buon servizio all'isola d'Elba.
Alla giornata di lavori era presente anche il candidato a sindaco del comune di Rio Umberto Canovaro che, ringraziando il sindacato per la importante iniziativa, ha ricordato come la sanità sia un argomento su cui non si può tergiversare nè assumere posizioni strumentali, ribadendo la sempre più necessaria introduzione di una normativa specifica per le piccole isole in grado di agevolare i processi di attuazione delle misure più urgenti per il territorio e per le necessità dei suoi abitanti.
Da elbareport
CONVEGNO CGIL E CONFERENZA DEI SINDACI, UNA GIORNATA DEDICATA ALLA SANITÀ ELBANA
Scritto da CR Sabato, 12 Maggio 2018 09:42
Non è stato il remake della manifestazione popolare del 2012, ma venerdì 11 maggio l'Elba della salute, con particolare riferimento alle sorti dell'Ospedale, ha fissato alcuni paletti significativi, prima nella mattinata con il convegno dei pensionati CGIL sul potenziamento di cardiologia e poi, nel pomeriggio, con la Conferenza dei Sindaci (e i Comitati sull'uscio) a trovare finalmente un accordo sul 'minimo sindacale' da rivendicare alla Regione Toscana, in particolare sul pieno mantenimento autonomo del reparto di chirurgia e sulla base elbana per il Pegaso.
Il pregio della mattinata, promosso dal direttivo delle 'pantere grigie' elbane, con l'aiuto e la presenza dei vertici della sanità isolana, è stato senza dubbio quello di una sintesi - a un tempo 'popolare' e scientifica - sullo stato di fatto e le prospettive della cardiologia del nosocomio isolano.
A dare il via nella sala della Provincia, davanti ad un folto pubblico, il responsabile SPI CGIL Luciano Lunghi, ricordando opportunamente al folto uditorio come la categoria dei pensionati sia quella più vulnerabile quando si parla di salute, in particolare rispetto alle malattie cardiovascolari, con l'auspicio si mantengano e migliorino i servizi fondamentali nell'Ospedale e che la Casa della Salute, da poco attivata a Rio, sia solo la prima di altre sull'isola, servizi non certo di nicchia, avendo come riferimento gli oltre seimila ultrasettantenni che vivono all'Elba.
Al 'cuore' della questione ci è andato subito dopo il Dr. Mario Mellini, cardiologo per una vita a Pietra Ligure con i suoi 5 mila pacemaker applicati, che con affetto e competenza ha suggerito anche la sostenibilità finanziaria di una possibile UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologica) con 5 specialisti – oggi è presente un solo cardiologo – sottolineando come la presenza di un tale servizio sarebbe determinante anche per attirare quote importanti di turismo della terza età. Spunti interessanti con i quali si sono confrontati gli interventi dello staff medico e dirigenziale di Ospedale e Distretto.
Di particolare importanza, come emerso dall' intervento della Dott.ssa Lara Frediani (Dirigente Medico presso la U.O.C. Emodinamica a valenza aziendale del Presidio Ospedaliero di Livorno) il recente inserimento dell' Elba nella 'Rete Infarto' di Livorno, un sistema organizzativo complesso che coinvolge il servizio 118, i reparti di Pronto Soccorso, le UTIC e le sale di Emodinamica 24/24 – 7//7 e, nel nostro caso, l' elicottero, che appunto raggiunge l' ultima tappa del percorso.
Un'organizzazione che ha l'obiettivo primario di ridurre i tempi di diagnosi e quindi di intervento (es. fibrolisi) entro l'ora, massimo due, dal manifestarsi dei sintomi: per questo motivo, si è detto, è DECISIVO rivolgersi subito al 118 invece che recarsi di persona al Pronto Soccorso, una procedura quest'ultima che allunga i tempi ed è seguita purtroppo dalla maggioranza degli infartuati; una situazione che rimanda alla necessità di una maggiore e puntuale informazione, oltre che ad incrementare la diffusione sul territorio di elettrocardiografi (e persone in grado di usarli), proprio per sfruttare al massimo "l'ora d'oro" salvavita.
Interessanti i dati forniti dal Dr. Gianni Donigaglia, Responsabile di Zona Distretto Elba.USL Toscana NordOvest, oltre che Presidente dell' Associazione Nazionale Sanitaria delle Isole Minori (al quale si deve, insieme alla D.ssa Frediani, l'inserimento dal 2016 dell'Elba nella Rete Infarto, con circa 120-130 casi l'anno di cui una trentina STEMI). La lettura dei dati ufficiali, a partire dall'attesa di vita media superiore a quella regionale (M 80,52 e F 85,55), ci dice che i tassi di mortalità per patologie cardiovascolari/circolatorie all'Elba, ( 370, 55) non sono consolatori rispetto alla media regionale (352,16), dati dei quali vi è consapevolezza e che spingono ad aumentare, appunto, gli sforzi per una maggiore prevenzione, oltre che di intervento efficace al verificarsi delle emergenze.
Al Dr. Alberto Iurato, unico cardiologo attualmente in forza all'Ospedale, è spettato di fare il punto realistico della situazione, in una Sanità che oggi è “ottimizzazione di risorse, centralizzazione delle specialistiche negli ospedali di 2° e 3° livello, uso della rete (specialmente per la cardiologia) e ritorno al medico ospedaliero che deve saper fare tutto”. L' arrivo di un altro cardiologo a 20 ore settimanali dovrebbe consentire (se il cardiologo attuale sarà destinato solo alla propria specializzazione, ndr), di portare a 58 ore la presenza complessiva, in grado di ridurre le liste di attesa. Fiducia, inoltre, basata sulla conoscenza delle ottime competenze cardiologiche dei colleghi internisti di Medicina, che h24 sarà garantita la presa in carico a livelli ottimali delle cardiopatie e sottolineatura di come il reparto alta intensità di Medicina (4 letti a monitorizzazione centralizzata) ed il personale consentano la gestione in sicurezza dei casi con, in caso di necessità, invio presso i centri emodinamici di riferimento.
Il Dr. Bruno Graziano, Direttore del Presidio Ospedaliero, ha infine riacceso i riflettori sull'importanza della prevenzione primaria sulle patologie tempo-dipendenti come appunto gli infarti o gli ictus, oltre che sull'obbiettivo (alla portata) di una formazione interna per poter praticare H 24 quell'importante supporto diagnostico decisionale -anche in sala operatoria- che è l'esame Ecocardio.
Un insieme di riflessioni che hanno fatto esprimere il coordinatore CGIL Elba Manuel Anselmi sull'importanza di dare seguito alla coesione di intenti emersa e che sembra aver trovato una sponda nella pomeridiana riunione dei Sindaci nel palazzo comunale della Biscotteria.
Sullo sfondo, la raccolta di firme per una proposta di legge di iniziativa popolare per integrare come segue l’art. 119 della Costituzione:
«Lo Stato riconosce il grave e permanente svantaggio naturale derivante dall’insularità e dispone le misure necessarie e garantire una effettiva parità ed un reale godimento dei diritti individuali e inalienabili”. CR
Nella foto di copertina la manifestazione pro sanità del 2012, nelle altre foto alcuni momenti della giornata di ieri (11 maggio 2018)
DA TENEWS
Ecco le idee per migliorare la cardiologia elbana
Convegno dello Spi Cgil. Hanno partecipato i vertici dell'ospedale
Un momento dell'incontro alla sala della Provincia
“Come potenziare la cardiologia dell’ospedale elbano” è stato il tema dell’incontro organizzato dalla Spi Cgil locale venerdì 11 maggio nella sala della Provincia a Portoferraio. A parlare del problema, molto sentito dai pensionati del sindacato, il dottor Mario Mellini che ha proposto di creare sull’isola un’unità di terapia intensiva coronarica, Gianni Donigaglia responsabile di zona del distretto Elba, che ha portato dati e statistiche regionali e aziendali sulla questione e la dottoressa Lara Frediani, dirigente della’unità emodinamica di Livoro e responsabile della rete infarto. A chiudere il lavori il responsabile elbano Cgil, Manuel Anselmi. E’ emersa la preoccupazione degli organizzatori per la cardiologia elbana, e del nostro ospedale nella gestione dell’emergenza urgenza di fronte a problemi cardiocircolatori ma dall’altra parte anche la rassicurazione da parte dei medici ospedalieri sul funzionamento del sistema. Primo fra tutti l’unico cardiologo dell’ospedale elbano con esperienza trentennale, il dottor Alberto Iurato che ha spiegato l’importanza della rete, in una branca come la cardiologia per la gestione delle emergenze. Altro punto fondamentale secondo Irato sarebbe avere la presenza fissa di un elicottero sull’isola per accorciare i tempi dei trasferimenti nelle patologie tempo – dipendenti. Detto questo Iurato considera impensabile istituire sull’Elba un’unità di terapia intensiva coronarica. “Non ne vedo l’utilità – ha precisato - perchè se alcune patologie sono ben gestite dal pronto soccorso e dalla rete, noi abbiamo poi la possibilità di fare la trombolisi (anch’essa efficace) e prima del trasferimento siamo in grado di mettere un pace maker provvisorio transtoracico”. La medicina è poi dotata un reparto di alta intensità con quattro letti con monitorizzazione centralizzata e medici all’altezza di seguire queste patologie. Quello che serve veramente, come ha sottolineato anche il direttore del presidio ospedaliero, Bruno Maria Graziano è la possibilità di fare un ecocardio fast. “Un esame molto semplice - ha precisato il cardiologo – per individuare le emergenze. E’ necessario quindi fare formazione in questo senso ed avere un reparto cardine come la medicina dotata di un numero adeguato di medici”. Intanto nei prossimi giorni arriverà, dopo tanti anni, un secondo cardiologo ad affiancare Iurato. “Un grosso passo avanti - spiega - perchè si potrà avere una copertura cardiologica tale da assicurare una ancora più efficiente organizzazione al nostro reparto e ridurre le liste di attesa “.Importate è avere un collegamento, un interscambio continuo, tra la cardiologia di Piombino e Portoferraio. Servono però anche una maggiore consapevolezza e conoscenza da parte dei cittadini. Quella che è la prevenzione primaria, fondamentale per tutte le patologie tempo-dipendenti. “I miei colleghi - ha fatto presente il dottor Graziano - lottano per recuperare qualche minuto sui tempi di soccorso ma ci sono casi in cui il paziente attende ore e anche giorni prima di presentarsi in ospedale con quelli che sono i sintomi di un ictus o di un infarto La prevenzione primaria in Italia è il fanalino di coda della sanità. Invito tutti ad un lavoro martellante attraverso comunicazioni e informazioni per ridurre la voragine sulla prevenzione primaria”.
DA IL TIRRENO